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Il fiume è memoria. Ovunque lo si osservi e a qualsiasi ora del giorno e della notte, ogni fiume porta con sé le tracce di un'origine e, con essa, frammenti di vita vissuta di ciascun territorio lambito. È il testimone di stagioni che si sono succedute, è lo specchio di un paesaggio, è la voce del tempo. "Epopea di un fiume. Il Lambro e la sua storia" racconta il viaggio delle acque in una terra, la Brianza, dal ricco passato e anticipatrice di cambiamenti profondi: qui si è insediato il regno longobardo, la regina Teodolinda - artefice della diffusione del cristianesimo - ha scelto Monza come sua residenza. Leonardo ha progettato un collegamento tra il Lago di Lecco e il Lambro; i mulini, dal Medioevo al Novecento, hanno sostenuto lo sviluppo dell'economia, da quella agricola a quella industriale delle filande. Sempre il Lambro è protagonista e testimone dei cambiamenti dell'ambiente. Il suo corso ha ispirato poeti e letterati, il suo nome compare nell'opera di Salvatore Quasimodo, premiata con il Nobel nel 1959. Carlo Emilio Gadda lo ricorda in racconti e romanzi. Luigi Santucci ne parla, così come lo descrivono Carlo Annoni, Alberto Airoldi, Piero Marelli. Nell'Ottocento aveva conquistato i coniugi Carolina e Federico Lose, Cesare Cantù, l'abate Luigi Polidori, Augusto Serena. Tutti testi che il volume raccoglie.